Santa Caterina in Villa
La chiesa di Santa Caterina in Villa è la chiesa parrocchiale di San Giovanni Ilarione, in provincia di Verona e diocesi di Vicenza; fa parte del Vicariato di San Bonifacio-Montecchia di Crosara, precisamente dell’Unità Pastorale di San Giovanni Ilarione[1].
Si sa per certo che nel 1423 esisteva una chiesa dedicata a Santa Caterina d’Alessandria, presso la quale vi era un cimitero.
L’edificio, del XV secolo, tardogotico, aveva una facciata a capanna e un’unica navata, mentre il campanile, da foto d’epoca tra fine Ottocento e inizio Novecento, mostra due celle campanarie sovrapposte e un cupolino, con evidenti segni di due fasi costruttive.
Nel Seicento la chiesa aveva tre altari dedicati a Santa Caterina, San Rocco e Santa Lucia, mentre sull’altare maggiore marmoreo vi era la pala del veronese Giuseppe Da Corte del 1582.
La chiesa era sempre stata soggetta a quella di San Giovanni Battista a Castello e il proprietario era il Comune, che ne aveva il giuspatronato.
Nel tempo vi erano stati vari tentativi di rendere autonoma la chiesa ma fu solo nel 1700 che il Vescovo di Vicenza Sebastiano Venier eresse S. Caterina a parrocchiale. Ne seguirono dei contrasti che portarono il prelato, nel 1702, ad annullare la decisione precedente, invitando i suoi successori a non fare più tale concessione.
Nel Settecento Andrea Balzi, un nobile, donò un terreno per ampliare il presbiterio, a base rettangolare, costruire un nuovo altare maggiore e collocare la sua tomba nel mezzo.
Nel 1745 l’altare maggiore, durante la visita pastorale del Vescovo Antonio Marino Priuli, era marmoreo e sempre con la pala del Da Corte, mentre gli altri altari erano lignei.
L’8 ottobre 1889 il Vescovo Antonio Maria de Pol decise che era arrivato il tempo di rendere nuovamente autonoma la chiesa di Santa Caterina. In seguito a questa decisione fra gli abitanti crebbe il desiderio di erigere un luogo di culto che contenesse la comunità, cosa che l’edificio esistente non permetteva. Per questo, nel 1901, fu formata una commissione per la costruzione della nuova chiesa e si decise di rivolgersi al progettista vicentino di Castelnovo, Gerardo Marchioro, noto per aver costruito altri edifici di culto come le chiese di Isola Vicentina, Costabissara e Nanto.
La prima pietra fu posta il 9 settembre 1901 e la consacrazione del luogo di culto avvenne l’8 settembre 1909 da parte del Vescovo di Treviso, il Beato Andrea Giacinto Longhin, ai tempi del primo parroco don Francesco Trecco.
Terminata la costruzione del nuovo edificio, nonostante alcuni contrasti in merito, nell’agosto 1909 si decise di abbattere la chiesa precedente e il suo campanile, che si trovavano nella piazza antistante alla nuova facciata[2].
